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Croce da tavolo

Da quattro elementi, posti su di una base a parallelepipedo (h. 6,5 x 5 x 5 cm) si dipartono due rami arcuati, sui quali poggiano le sculturine dei due dolenti, realizzati in getto ed a tutto tondo. Maria ha il capo coperto dal velo ed un manto che le scende sulle spalle e si attorciglia con belle pieghe attorno alle braccia e finisce con bell’andamento serpentino in basso, tiene le mani giunte, in modo quasi spasmodico, a sottolineare l’immenso dolore che la attanaglia. Giovanni indossa un mantello dal panneggio ugualmente accurato e stringe il suo vangelo tra le dita; ai loro piedi è posto il teschio del progenitore. Il Cristo è ancora vivo, come confermano le braccia poste orizzontalmente e la mancanza della ferita sul costato; ha lunghi capelli che scendono morbidamente sul collo e sulle spalle, corporatura snella e ben modellata, un corto perizoma rigonfio nella parte sinistra, la gamba destra lievemente flessa e sovrapposta all’altra e piedi accavallati.
Un fregio a motivi profila i bracci della croce.
La base poggia su quattro leoncini accovacciati; ciascuno dei quattro lati è decorato con motivi a racemi vegetali e contiene – fissata con un castone decorato a cordoncino – una riserva ovale in cristallo di rocca dalla superficie sfaccettata che consente di vedere una statuina della Vergine con il Bambino sul crescente di luna posta al suo interno.
La parte superiore della base è decorata con un bel motivo a gigli lavorati a giorno e quattro elementi architettonici agli angoli.
L’elegante manufatto, caratterizzato dal pregevole trattamento dei panneggi e dall’accurata descrizione dei personaggi (nonostante le loro dimensioni) va riportato in ambito Spagnolo o lombardo con influenze spagnole e datato entro il XVII secolo.

Croce da tavolo
Spagna (o Lombardia con influenze spagnole)
Sec. XVII
Cristallo di rocca e argento
h. cm 14,5; con base cm 21 ca