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Calamaio

Il manufatto, di bella, compatta patina nera, consta di due parti: coperchio e base. Quest’ultima mostra un impianto triangolare caratterizzato da tre piedi animaleschi che, salendo, si evolvono cadauno in una grande foglia d’acanto che si apre al centro terminando con un busto femminile dal seno scoperto e prosperoso, di chiara matrice classica. I capelli, bipartiti nel centro della testa, hanno andamento vermi colante; i volti mostrano fronti spaziose, occhi e bocche ben disegnate. I busti sono uniti fra loro da festoni formati da drappi fissati al centro da un elemento floreale. Il corpo del calamaio è a forma di vaso che si rastrema verso il basso e mostra in alto un bordo modanato. Il coperchio, di forma rotonda, è ornato alla base con una serie di incorniciature, prosegue con un lieve andamento troncoconico che termina in un piedistallo sul quale è seduto un grazioso puttino che regge un frutto fogliato e funge da manico.
Il nostro calamaio rientra a pieno titolo nel filone della tradizione bronzistica veneta a cavallo fra la fine del XVI secolo e l’inizio di quello successivo, incentrata soprattutto fra Padova, Verona e Venezia; in particolare la resa dei capelli, la grazia ed i tratti fisiognomici dell’amorino fanno attribuire il manufatto in esame alla Bottega di Niccolò Roccatagliata (notizie dal 1593 al 1636), cui toccò, lui genovese, chiudere la grande stagione del bronzetto rinascimentale veneziano.

Calamaio
Venezia
XVI secolo (fine)
Bronzo
17 x 9,5 cm